Pubblicata sul terzo numero dei "Quaderni viola", Orgoglio e pregiudizio. Le lesbiche in Italia nel 2010: politica, teoria, storia, immaginari,Edizioni Alegre 2010, pp. 120-121
R/esistenze lesbiche nell'Europa nazifascista
a cura di Paola Guazzo, Ines Rieder, Vincenza Scuderi (Ombre Corte 2010)
Il libro è frutto di un lavoro corale sulle ancora scarse fonti e testimonianze sulla storia lesbica durante i nazifascismi europei; si tratta di una raccolta di contributi di note storiche europee del lesbismo (fra cui ricordiamo Claudia Schoppmann, Ilse Kokula e Marie-Jo Bonnet e Raquel Osborne, che si è occupata della censura e repressione del lesbismo nelle carceri franchiste). Lo scambio di idee e materiali via web ha reso possibile un confronto fra studiose, in particolare sulla tematica dei rapporti lesbici e della loro rimozione all'interno dei lager, in quella “zona grigia” dell'intersoggettività sofferente e conflittuale in condizioni estreme. La barra su r/esistenze indica come per le lesbiche la stessa esistenza possa essere considerata una forma di resistenza (all'eterosessualità obbligatoria, alla cancellazione di sé), ancor più in periodi di forzata normalizzazione di tutte le donne come quelli dei fascismi europei. Tuttavia, la Resistenza che trova spazio nel libro è anche quella esplicitamente politica di lesbiche che combatterono le dittature di Hitler, Mussolini e Franco; fra queste, oltre alle già note Claude Cahun e Frieda Belinfante, ricordiamo Mopsa Sternheim, alla quale è dedicato un saggio.
Nel libro viene a cadere il pregiudizio della non punibilità del lesbismo, che condiziona ancora oggi la scarsa presenza delle lesbiche nelle commemorazioni dell'“omocausto”: in Austria il Paragrafo 129 del Codice Penale non faceva alcuna distinzione fra maschi e femmine; nella sola Vienna le lesbiche incriminate furono, dal 1938 al 1943, sessantasei. Inoltre, molte lesbiche furono internate durante la guerra come “asociali” e portarono il triangolo nero nei lager. Altri casi presenti nel libro sono quelli di donne internate per una commistione esplosiva fra lesbismo, impegno politico ed origine ebraica. È interessante notare che la repressione fu un'onda lunga, non esauribile con la fine del nazismo: in Germania il Paragrafo 175, che puniva le relazioni omosessuali, restò in vigore a Est fino al 1957 e ad Ovest fino al 1968; in Austria il 129 fu abrogato solo nel 1971. Scrive Marina La Farina in una recensione sulla rivista “Casablanca”: “E mentre si tenta ancora una volta di “pacificare” il passato, scambiando visite di cortesia con Casa Pound, la pubblicazione di questo testo, affermazione del desiderio di fare una ricerca su di noi, diventa una risposta al lassismo culturale: le radici di persecuzione e di morte non possono trovare ‘ragioni’”.
Nessun commento:
Posta un commento