
LIBRI. Presentazione al Circolo Pink
Le donne lesbiche
«cancellate»
dal nazifascismo
La curatrice Guazzo:«Situazioni ereditate anche nel dopoguerra»
«Realizzare questo lavoro non è stato semplicissimo perché questo è un tipo di storia che è ancora una pagina bianca, almeno in Italia». Lo ha affermato Paola Guazzo, una delle tre curatrici del libro «R/esistenze lesbiche nell'Europa nazifascista» (pubblicato dalla casa editrice veronese Ombre Corte) durante la presentazione del volume al Circolo Pink in via Scrimiari.
All'incontro hanno partecipato anche Silvia Pasquetto, dell'Istituto veronese per la storia della Resistenza e dell'età contemporanea, e Novello Paglianti, docente di antropologia culturale all'università di Padova.
Durante l'illustrazione del libro, che raccoglie una serie di saggi scritti da storiche (italiane e straniere) del lesbismo e riguardanti in particolare paesi come Germania, Austria e Spagna, oltre che l'Italia, sono state evidenziate alcune differenze tra le nazioni sul trattamento riservato durante i regimi dittatoriali.
In Germania il noto Paragrafo 175 del codice penale puniva gli atti omosessuali tra uomini, non quelli tra donne che nemmeno considerava.
In Austria, è stato osservato, esisteva il Paragrafo 129 che, invece, sanzionava gli atti omosessuali tra donne: tale norma rimase in vigore fino al 1971.
Sono stati citati poi alcuni casi individuali di "r/esistenza", come quello della musicista olandese Frieda Belinfante, di origine ebraica e dichiaratamente lesbica, che partecipò attivamente alla resistenza olandese: per favorire la fuga degli ebrei falsificò documenti e, assieme allo scrittore gay Willem Arondeus, arrivò a distruggere i dati dell'anagrafe nazionale.
«Non è soltanto un libro che parla del passato» ha precisato Guazzo «ma anche di situazioni che hanno un'onda lunga pure a livello di comportamenti nel dopoguerra e sono attuali». Per la professoressa Pasquetto il testo presentato «merita molto rispetto per la fatica di gestire le poche fonti a disposizione».
Nella sede del Circolo Pink è stata anche inaugurata una mostra fotografica sulle donne deportate, curata da Azione Gay e Lesbica Firenze ed intitolata «Le SS ci guardavano: per loro eravamo come degli scarafaggi». La mostra è costituita da 12 pannelli espositivi con 77 foto che ritraggono donne discriminate, umiliate, torturate e uccise dai nazisti.
M.S.
"L'Arena", 10 novembre 2010
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